giovedì 5 aprile 2012

Altresì

Eravamo in un bar del centro…
Lui, cliente abituale del locale
Se ne stava seduto
Dall’altra estremità del bancone
Io, cliente momentaneo del locale
Me ne stavo seduto
Dall’altra estremità del bancone.
Sia io sia lui
Avevamo un bicchiere di whisky
Appoggiato sul bancone
Ma ci sentivamo fuori posto
E mentre gli altri
Seduti fra me e lui
Cianciavano morbose noiosità
Io e lui ci stavamo chiedendo
Ma che cazzo ci sto a fare io
In questo posto?
Poi lui si volta verso di me
E mi fa:
“Senti amico
ti andrebbe di fare cambio di posto?”
“Amico”
gli faccio io
“Non è cambiando di posto
che potremmo risolvere la situazione
ma andandocene via da questo bar.”
Di colpo
Tutti gli altri che stavano al bancone
Si azzittirono e mi guardarono
Dall’alto della loro merda
Anche il tizio all’estremità del bancone
Continuava a fissarmi
E anche il banconista mi fissava
E anche quello alla cassa
E anche le mura
Le bottiglie
L’arredamento
Le troppe luci
Tutto mi fissava.
Io
Mentre loro mi fissavano
E stavano in silenzio
Presi il bicchiere in mano
Lo portai alle labbra
Bevvi tutto d’un sorso
E mentre feci per alzarmi
E andarmene
Il banconista mi chiese:
“Scusa
che cos’ha questo bar che non va?”
Guardai la sua faccia
Era opprimente
Ma guardando quella faccia
Trovai la risposta.
“Le luci, si
ci sono troppe luci in questo bar
stancano gli occhi.”
Dopodiché mi accesi una sigaretta
E mi tirai fuori
Dove le luci
Qualcuno
Di tanto le rompe.

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