giovedì 5 aprile 2012

Mio zio fotteva più spesso

Mi ricordo da piccolo
Che ero molto curioso
Di scoprire le cose intorno a me
E spesso mi trovavo lì
A casa di mia nonna
Dove ci stava mio zio e la sua donna.
Vedevo che questi
Andavano spesso nella loro stanza da letto
E da lì si sentivano dei colpi continui
Come di un martellare
Ora lento e poi più veloce.
Ma che cosa fanno lì sopra
Mi chiedevo
Stanno mica aggiustando qualcosa?
Quando loro non erano nella stanza da letto
Andavo furtivo nella stanza
E la controllavo
Ma la trovavo sempre uguale
Senza nessun cambiamento.
Allora c’erano molti tabù
E noi bambini non conoscevamo
Nemmeno la parola fare l’amore
Figurarsi che cosa poteva essere.
Ma io ero curioso
E incoscientemente
Volevo aprirmi la mente
Quindi un bel giorno
Seguii mio zio e la sua donna
Furtivo
Nella loro stanza da letto
E li vidi
Dallo spiraglio della porta
Mentre mio zio saltava sopra la zia
Che si dimenava e gemeva.
Be’
Allora non conoscevo nemmeno la parola gemere
Ma col tempo
Dopo aver spiato mio zio
E poi affrontato la vita
Crescendo
Mi resi conto
Che mio zio fotteva più spesso di me
Quindi mi diedi un bel da fare
Per, almeno
Eguagliare lo zio.
Ma quando io finalmente
Cominciai a fottere davvero
E di continuo
Lo zio era bel e morto
Da un bel po’ di anni
Ma tuttavia pensando
Che lui fosse stato
Uno scopatore senza fine
E bevitore senza fine
Cercai di darmi una calmata
Giusto perché mi era parso
Di aver superato di gran lunga
Le prestazioni dello zio.

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