lunedì 31 ottobre 2011

La poesia è il momento

La poesia è il momento
Quello che ti passa fra lo stomaco e la mente
Una donna nell’altra stanza in semi oscurità
Una bottiglia di rosato che si va dimezzando
La musa che ti ispira o tu che improvvisi
Le tue mani che pestano sui tasti o si soffermano
Mentre qualcuno da fuori fa una brusca frenata
Susseguita da uno schianto
E un allarme si mette in moto
E i cani attaccano ad abbaiare
E i vicini a sentenziare
E poi è tutto un imprecare
Ma le tue mani riprendono a trascrivere
Quello che ti è stato trasmesso.
La poesia è una sensazione
Un uomo che cammina solo sui suoi passi
Due tizi seduti sul marciapiede che scambiano parole
Un gatto che si arresta di colpo udendo qualcosa
Il vento che all’improvviso smuove le cose
Le tue voglie che desiderano prendere forma
Le idee che corrono verso un punto preciso
Il fumo di sigaretta che galleggia nello stanzino
Che prende forme e colori
In base alla staticità dell’aria
E ai riflessi della luce al neon
Che tremola e suona un ronzio
Mentre il tuo stomaco e in pieno spasmo
Come se volesse buttare fuori tutto quello che ha addosso
E liberarsi per riprendere fiato.
La poesia è una strada
Un’etica che si vuol mantenere per essere tali
Tempi duri da passare per ritrovar sollazzo
Una musica classica che si sbizzarrisce a profano
L’aria frizzante che entra da una finestra semi chiusa
Una bambina che alle ventiquattro e trenta non trova ancora sonno
Quella donna di trentasei anni che alle ventitre e trenta
Ti è sembrata non essere cresciuta mai
Quel tizio che a trent’anni si è detto già vecchio
Quell’altro che faceva finta di essere quello che la sapeva
Quegli altri intorno che sono solamente altri intorno
Il tuo sguardo che si sperde in punti indefiniti
L’aria fredda che ti entra fin dentro alle ossa
E incominci a sentire tremiti di freddo
I muscoli prendono a vibrare in modo frenetico
Le dita diventano fredde ed egoista
E ti muovi con passo rapido e veloce
Afferrando una scusa che inventi al momento
E vai da qualche parte
Tanto per non restare fermo
Per riprendere un po’ di lucidità
E rimetterti sulla tua via.
La poesia è una casa
Un nascondiglio dove potere oziare
Perdersi nel calore e rimandare
Farsi due uova fritte tanto per non uscire
Guardare attraverso le persiane veneziane
Chiudere le tende e non rispondere al citofono
Affossare il cellulare sotto il cuscino col microfono verso il materasso
Farsi un caffè e berlo nella calma di una sigaretta
Pettinare i capelli a tua figlia
Fare la pasta a brodo con tutte le spezie
Fare l’amore con la donna e pure disinibito
Prendere il fallo e farlo esaltare
Sollecitare la vagina con le dita e la lingua
Fare una simbiosi fra spiritualità e carne
Condendo con noce moscata, pepe, e basilico
E l’aglio comunque
Un po’ di vino, e poi col burro
Non serve più la vasellina
Anche se io in questi altri casi mi servo più della saliva
Mista ai liquidi della vulva.
La poesia è un’emozione
Una cosa forte che ti fa andare oltre
Un senso di ribellione misto a spiritualità
Gli occhi di quella femmina che vorrebbero scrutarti nelle viscere
Le parole della barista che non sa o che non sai mai dirle
Il piacere che provi quando ne scrivi una veramente buona
La battona che ti rispetta più di quando fa con gli altri
La gente che ti paga da bere solamente perché sei lì
La tua donna che te ne legge una quando meno te lo aspetti
La ragazza che ti sollecita dopo aver rifiutato il tuo azzardo
Tuo figlio che suona il piano mentre tu componi
Tua figlia che finisce la scuola di danza ed è più contenta
E la maestra
Quel gran pezzo di ragazza
Che cerca una scusa per dirti una cosa
E ti sollecita
E tu indugi
Glielo vorresti sentir dire
Che avrebbe una grandissima voglia
Come te
Di farsi una bella avventura
Ma si ha una specie di timore
Per tempi passati andati a volgare
E non escono le parole oggettive.
La poesia è passione
Lo sguardo sensuale di quella donna mora
Le cosce lisce e lucide di quella puledra selvaggia
Le labbra carnose che non ho più ritrovato
Le mie mani sul pianoforte che suonano la mia musica
Le sue mani sulla mia schiena che mi strizzano i punti neri
Le lingue che si sbizzarriscono dentro la bocca
Gli occhi che dicono più di quanto fanno le parole
I miei pugni contro il niente
Il sangue che pulsa nelle mie vene
Le ispirazioni che mi passano per la testa
Che si vanno incontro
E creano
Nell’unicità di tanti neuroni
E prendi la prima forma cartacea
Una biro
Una matita
O qualcosa del genere insomma
E vola la parola
Dalla mente alla grafia
O alla grafica dello schermo
Se si è davanti al PC.
La poesia è il momento
La poesia è una città
La poesia è un paese
La poesia è una montagna
La poesia è una campagna
La poesia è un fiume
La poesia è il momento
Bello o come sia.

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