martedì 22 novembre 2011

E mi hai detto

Nella noia
I luoghi comuni
La merda in genere
Il sonno perduto
I giorni sprecati
I giochi incompresi
Ti ci metti pure tu.
Papà
Padre
Pa’
O ‘apà
Come si diceva qui da noi
Ai tuoi tempi
O forse ai tempi di tuo padre:
Perché non cerchi di continuare
A spalare la tua merda
Invece di continuare
A trovare dei vermi fra la mia?
E mi hai detto che bevo troppo
E mi hai detto che sono pazzo
E mi hai detto che non capisco
E mi hai detto pure che sono intelligente
E mi hai detto che mi esterno dal mondo
E mi hai detto che devo capire
E mi hai detto che sognavo
E mi hai detto che così mi uccido
- mentre non sai
che io così sopravvivo –
E mi hai detto…
Però non mi hai mai detto
Cosa ha ucciso te.
Papà
Se non hai niente da dire
Cerca di stare zitto
Ti capirò di più
E non mi verrà questa voglia
Di non sentirti più mio padre.
Rilassati
Io lo faccio
Anche ora che ho dei figli
E so che domani
Domani
Domani
Domani
Domani potrei anche crepare.
Loro invece resteranno in vita
E magari saranno più bravi di me
E ce la faranno
E godranno
Anche di quello
Che tu ti sei sempre perso;
Per lavoro
Per morale
Per le tasse
Per i tuoi ideali.
Comunque sia
Sempre perso è
E non lo riavrai
Neanche pagando tutte le bollette
Dell’acqua
Della luce
Del gas
Dell’INPS
Del 741
Per due
Diviso virgola
Moltiplicato per Pitagora
Arriverai a comprendere
Che ti hanno già mandato al diavolo
Come manderanno anche me
Forse
O forse chi lo sa
Pa, pa, pa, pa?!

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