giovedì 3 novembre 2011

Mi brucia il culo

Beh
Eccomi qua
Una bottiglia mezza piena di birra
Alla mia destra
Dove anche tante altre
Vuote
Una sigaretta fra le dita
Della mano sinistra
I polpastrelli delle dita
Di entrambe le mani
Sui tasti della tastiera
Il mio sguardo fisso sullo schermo
Mentre il computer fa uno strano rumore
E Brahms va
Col suo concerto
Per pianoforte e orchestra
n. 2 in SI bemolle maggiore
op. 83
e fuori piove una pioggia leggera
ma costante.
Improvvisamente
Mi viene da urinare
Sbatto le gambe fra di esse
Per resistere un po’
Ma devo andare a svuotare.
Scappo e svuoto la vescica
E sono di nuovo qui
Davanti alla luce della lampada
Giusto sotto il cava tappi
Che dondola
Appeso al chiodo
Senza che nessuno
Senza che io l’abbia smosso
(evidentemente ha una propria vita
o magari per via di forze maggiori)
Mentre mi brucia il buco del culo
Mi fanno male le natiche
Sono le dodici meno venti
Di notte
Non ho un briciolo di sonno
Non mi viene neanche tanto da scrivere
Vuoto la bottiglia
E nel frigo mi sono rimaste
Solo tre birre da 33 cl.
La mia donna dorme
Lei non ha mica la mia malattia
No, ne ha un’altra
E dorme
Mentre io sto qui
Ad ascoltare la musica e la pioggia.
E vado a prendermi un’altra birra
Tirò via il tappo con l’accendino
Faccio un sorso
Un tiro nella sigaretta
(l’ultimo)
Spengo la sigaretta
Mi soffermo un poco
Intanto la pioggia incrementa
E la rabbia mi circola dentro
Senza trovare via d’uscita
Mentre il culo mi brucia ancora di più.
Che vita
Ah che vita!

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