domenica 6 novembre 2011

Lettera scritta ad un amico folle Tanti anni fa In un periodo di voglia di comunicazione

A Carmelo [Adrano 20 / 02 / 002]

Ciao Carme. Guarda quanti due zero, zero due, ci sono in questa data. Significheranno qualche cosa? Non credo. comunque poi chissà…
Mi alzo la mattina e bevo gin… e cerco un altro mondo per andar via… (la tua vecchia canzone). Be’, per quanto riguarda il bere, non bevo la mattina già da un bel po’, e non perché abbia deciso di non farlo, ma perlopiù perché la vita con me non ha usato mezzi termini, e mi ha fatto pagare fino all’ultima lira (ora c’è l’Euro e mi farà pagare anche il centesimo) per tutte le male opere (come si dice qui da noi) e l’abuso di alcol, droghe, e sesso. In questi ultimi anni ho bevuto perlopiù la sera. Ultimamente invece ho ripreso anche nel pomeriggio. E pensare che dovrei dare una tregua al corpo e allo spirito già da qualche tempo… Ma non ci riesco e non voglio, sono nella strada giusta per scoppiare o farci il callo.
Ultimamente ho passato periodi terribili. Il corpo si è ribel-lato di brutto, e ho dovuto fargli un bel discorsetto, e pattuito delle condizioni per continuare a stare in simbiosi. Però non ha funzionato sempre, anche perché io ho spesso trasgredito la regola ed esagerato, e tutto se n’è andato a cagare, come un fiume in piena, ho stravaccato gli argini e distrutto qualche cosa.
Questa sera ho bevuto un bel po’ di birra e, tra l’altro sono reduce della sbornia tremenda di ieri sera, (vino e birra) che mi ha procurato un mal di testa per tutta la giornata di oggi. Tuttavia sono ancora vivo. Malconcio ma vivo. sembro una tavoletta di burro; se mi metto sul fuoco mi liquefaccio. Ma al diavolo. Io il mio biglietto l’ho pagato, lo continuo a pa-gare, quindi posso continuare a permettermi di viaggiare, dire quel che cazzo mi pare, e continuare a fare in modo di non farmi svuotare.
Un nuovo mondo per andar via? Be’, questa è storia vec-chia. Lasciamola per i prossimi, se ce ne saranno. Poi, ultimamente, (come già altre volte) che me ne sto tra le mie mura, (che tra l’altro non sono mie) a bere e scrivere, quelle rare volte che esco, (a parte il fatto che non so dove andare) finisco nel solito bar che sai tu, l’ex Giò. E lì, che potrebbe essere il posto dove trovare qualche corpo più vivo, invece trovo solo i soliti morti che, tra l’altro, sono anche rompi co-glioni. Ma lasciamo perdere, anche questa è roba che sap-piamo benissimo.
Qualcosa di nuovo? Quest’inverno è stato buono per scrivere. Ho trovato, finalmente, il modo che cercavo. Poi c’ho questi tre libri, più le poesie, e me li giostro con il variare degli stati d’animo. Se un momento mi sento così vado su questo, se poi lo stato d’animo cambia vado sull’altro, e così via. Ho in mente altri libri da scrivere, però non voglio sovraccaricarmi, prima ho intenzione di finire il libro sul periodo che ho fatto il vagabondo. Il più difficile. Più che altro perché devo ricordare. C’erano troppe droghe e alcol in quel tempo. Con gli altri due è roba diversa, lì non è tanto il ri-cordo, ma quel che mi passa per la testa, roba che per me è come mettermi su uno scivolo e andare giù.
Tu che fai? Scrivi ancora ogni tanto?
Sai, (questa te la voglio proprio dire) la tua donna, Aman-da, mi sembra una tipa in gamba… è diversa dalle altre don-ne che hai avuto, mi sembra più lucida. Forse un po’ ovvia, (forse) in certe circostanze, (potrei anche sbagliarmi) ma credo che sia una di quelle poche donne rimaste ancora don-na. Sai, fra le mie cose trovo spesso donne, e la maggior parte sono solo delle galline. Mi sembrano come la pubblicità. Sono stupide, esagerate, non hanno passione, né tatto. Sono solo femmine… ahahah, uhuhuh, ihihih. Il divertimento, il divertimento… Sempre in cerca di questo divertimento. Ma chi sarà mai questo DIVERTIMENTO che cercano? Tutta-via, anche queste più stupide, io li trovo più interessanti della maggior parte dei maschi. Io la maggior parte dei maschi li eliminerei, e lascerei solo una certa categoria, compresa anche di matti, picchiatelli, ritardati, depressi, e compagnia bella. Capisci cosa voglio dire, no?
Comunque, questa lettera la finisco qua, anche perché più tardi esco con Maria a cercare questo “divertimento”. Se lo trovo ti farò sapere, okay! Io comunque il mio divertimento so dove trovarlo.
Un saluto per Amanda.
Divertiti, e cerca di ridere di più, ma non troppo.

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